VIRTUS, ASPETTANDO CHIETI: I NUMERI DELLA SERIE CON SENIGALLIA

Ad una settimana dall'inizio del secondo turno playoff, ottimi i numeri fatti registrare dalla Virtus Arechi Salerno nelle due sfide con Senigallia

05.05.2019

Sette giorni esatti alla palla a due del primo atto di una serie playoff tutta da vivere che vedrà la Virtus Arechi Salerno battagliare con la Teate Basket Europa Ovini Chieti, compagine dal grande spessore tecnico e tattico volenterosa di massimizzare il vantaggio del fattore campo in virtù del quale i ragazzi di coach Coen affronteranno le prime due gare di una serie al meglio delle cinque partite potendo fare affidamento sul supporto del pubblico amico.

Entusiasmo e nessun timore reverenziale regnano d'altra parte in casa blaugrana e diversamente non potrebbe di certo essere al netto delle ottime indicazioni che Maggio e soci hanno saputo fornire attraverso le sweep servito alla Goldengas Pallacanestro Senigallia.


Attacco da... regular season

A dispetto delle leggi non scritte eppure vigenti in materia di playoffs che vogliono gli attacchi meno protagonisti quando il pallone inizia a scottare, la Virtus Arechi Salerno nelle due uscite con Senigallia non ha certamente avuto di questi problemi.

Novantadue punti realizzati nel primo atto del PalaSilvestri ed altri ottantasei messi a segno in quel del PalaPanzini rappresentano un bottino di tutto rispetto per un organico che, nel corso della regular season, ha sempre avuto dalla sue medie offensive quanto mai ragguardevoli.

L'orchestra salernitana magistralmente diretta da coach Orlando Menduto - con il recupero dei giocatori indisponibili nella fase centrale dalla stagione - interpreta lo spartito praticamente a memoria in ossequio a dalle gerarchie ben definite e nel rispetto del contributo da parte di tutti necessario affinché la melodia emessa possa definirsi celestiale.


La difesa che fa la differenza

Non solo pratagonista in attacco, la Virtus Arechi Salerno ha dato segnali estremamente incoraggianti anche e soprattutto dal punto di vista difensivo: se pochi dubbi vi erano circa i presupposti relativi alle qualità realizzative di un gruppo nei confronti del quale la proverbiale espressione "dotato di punti nelle mani" non pare oggettivamente una forzatura, difensivamente parlando i blaugrana stanno alzando eccome l'intensità  lasciando agli avversari le briciole e poco altro.

Nel doppio confronto con Senigallia la squadra di coach Foglietti ha dovuto subire l'intensità di una Virtus operaia, decisa a sfruttare i propri pregi offensivi partendo dal fermo proposito di aggredire l'avversario in maniera applicata e continuativa. 

Sessantotto punti subiti in gara-1 e settantasette appena tre giorni dopo hanno rappresentato un viatico importante attraverso cui costruire una serie dall'esito positivo, chiusa senza la necessità di ricorrere alla "bella" del PalaSilvestri, il tutto a fronte di una prestazione maiuscola - in occasione del secondo atto del confronto - messa in mostra da una Goldengas capace di gettare il cuore oltre l'ostacolo e poco incline ad alzare in anticipo bandiera bianca.


La serie di Max Sanna

Pochi dubbi su quanto sia sempre e comunque il collettivo a fare la differenza, eppure l'impatto avuto sulla prima serie della postseason blaugrana da parte di Massimiliano Sanna non può che essere degno di nota: 16.5 punti, 11 rimbalzi di media a partita ed un'intensità difensiva tale da annichilire i pericolosi esterni marchigiani rappresentano la giusta cartina tornasole relativa al contributo di un giocatore le cui caratteristiche possono e devono continuare a fare le fortune della Virtus Arechi Salerno.

Dopo l'infortunio rimediato nel match con Palestrina, il periodo di assenza forzata ed il tanto atteso ritorno sul parquet per gli ultimi scampoli della stagione regolare, il classe 1988 originario di Torino ora è davvero in condizione ottimale, pronto a fare la differenza in ogni fase di gioco proprio come accaduto nelle due sfide con Senigallia.

E' evidente che ancora più prezioso sarà il suo contributo nella prossime serie con Chieti, squadra dotata di esterni offensivamente pericolosi, versatili nonché fisicamente in grado di fare la differenza e ricoprire diversi spot in mezzo al campo.


Ball movement & three-point shots 

Last but not least, i primi ottanta minuti di postseason targata Virtus Arechi Salerno sono stati l'esaltazione del mantra tecnico-tattico di una squadra che non ha mai smesso di divertire sostenitori ed addetti ai lavori.

Pallacanestro ariosa alla base della quale ricerca dell'extrapass e capacità di mettere in ritmo i tanti tiratori iscritti a roster sono condizioni fondamentali da cui è impossibile fuggire.

Le percentuali di gara-1 dalla linea dei 6.75 sono state fin da subito benevoli nei confronti della Virtus, ma a prescindere che ciò accada o meno i tiratori salernitani concludono sempre con grande fiducia verso il ferro in virtù della consapevolezza ormai acquisita di conclusioni che non vengono meramente "prese" quanto piuttosto "costruite".

Nel match infrasettimanale in quel di Senigallia qualche difficoltà realizzativa rispetto a gara-1, almeno nei primi venti minuti, c'è stata ma nel terzo quarto Salerno ha avvalorato quanto sopra riferito, continuando a lavorare sulla circolazione del pallone e credendo fermamente nei propri tiri.

Risultato? Un super Manuel Diomede ha di fatto confezionato il vero break della contesa che ha permesso agli ospiti di prendere in mano le redini del match e tagliare vittoriosi lo striscione del traguardo. 


Ed ora Chieti...

Come da tradizione dei playoff, si alza ulteriormente l'asticella nella prossima serie che vedrà l'Europa Ovini Chieti sulla strada della compagine cara al patron Renzullo.

Una sfida estremamente complessa, da preparare al meglio e vivere con il giusto entusiasmo, il rispetto delle evidenti qualità dell'avversario ma anche e soprattutto la consapevolezza del proprio valore.

Una serie al meglio delle cinque gare all'interno della quale i particolari, la capacità di adattarsi a scenari nuovi e di correggere in corsa determinati errori faranno certamente la differenza al pari dello spirito di sacrificio di un gruppo che, proprio dinnanzi alle sfide più complesse, sa come esaltarsi.

 

Carmine Lione

Ufficio Stampa Virtus Arechi Salerno

 

 

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